Fondata nel 1992 presso la C.C. S. Vittore di Milano, la Cooperativa Alice oggi
gestisce una rete di laboratori di sartoria nelle carceri di Bollate e Monza ed un
laboratorio esterno per donne in misura alternativa alla detenzione e a fine pena.
Capofila del progetto Sigillo, ha messo in rete 15 laboratori di sartoria con altrettante
carceri femminili d’Italia.
Obiettivo della cooperativa è coinvolgere le persone detenute in un progetto unico,
dalla realizzazione dei gadget a linee di abbigliamento, produzione di accessori in
pelle e sartoria forense e creare le condizioni per un ritorno stabile e dignitoso nella
società.
Nata nel 2013 all’interno della Casa di reclusione di Bollate, la cooperativa sociale
Bee4 opera nel settore dei servizi impiegando stabilmente oltre 100 persone,  il 90% delle quali detenute, in tre distinti ambiti di intervento: servizi di call center e
assistenza clienti; riparazione e rigenerazione macchine da caffè professionali,
controllo di qualità.
Nata nel 2015, la Cooperativa sociale il Gabbiano insegna l’antica arte contadina alle persone in espiazione penale esterna al carcere e affidate in comunità̀ in Valtellina, sfruttando i terreni difficili e a rischio di abbandono.
“Coltivare la rieducazione sociale e territoriale” non è solo una mission, ma un modo di diffondere una forte etica del lavoro che ha permesso a questa cooperativa di sviluppare un progetto di sostenibilità ambientale e di cura del verde e realizzare
prodotti di ottima qualità.
Nata nel 2013 all’interno della Casa di Reclusione di Milano-Opera, la cooperativa In Opera è un laboratorio artigianale di panificazione, fondato sul desiderio di offrire una formazione e un lavoro professionale a persone detenute.
Ogni giorno In Opera realizza prodotti da forno, preparati rigorosamente con
ingredienti di qualità e con lievitazione naturale.
Grazie ai percorsi di formazione di In Opera, inoltre, i detenuti riacquistano fiducia in se stessi e nel proprio futuro, coinvolgendosi con impegno nel lavoro.
Nata nel carcere di Bollate su iniziativa di persone detenute che hanno voluto avviare
all’interno del carcere un laboratorio di serigrafia, oggi è un punto di riferimento
formativo ed educativo per il reinserimento sociale.
Oltre ad essere un’agenzia multimediale, Zerografica gestisce, nella carceri lombarde, il progetto “Zeromail” grazie al quale le persone ristrette possono avere una corrispondenza veloce con i propri familiari, sentendosi meno soli e isolati.